MERCATO
L’Europa ha già preparato il campo: un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, una delle iniziative faro di Europa 2020, che coordina interventi che abbracciano molti settori politici, per garantire una crescita e un’occupazione sostenibili attraverso un uso migliore delle risorse. Già nel 2015 la Commissione Europea ha adottato un piano d’azione per accelerare la transizione dell’Europa verso un’economia circolare, definendo 54 misure per “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti. Nel marzo del 2019 la Commissione UE ha pubblicato una relazione in cui comunica che tali azioni sono state attuate o comunque sono in fase di attuazione, sottolineando che la realizzazione di questo piano contribuirà a rafforzare la competitività dell’Europa, nonché a modernizzare sia l’industria che l’economia e a rendere la crescita in questi ambiti sostenibile.
Per far sì che il mercato segua queste indicazioni, l’Unione Europea ha previsto degli incentivi che vanno a favore di tali concetti, quali:
- Appalti verdi: Alla luce della recente entrata in vigore del Collegato Ambientale, qualsiasi Ente Pubblico che rediga una gara d’appalto o che utilizzi le Convenzioni, gli accordi quadro e il Mercato Elettronico della P.A. (MePA) della Consip non può più esimersi dal conoscere e applicare le prescrizioni operative previste dal PAN GPP. È per questo che diventa fondamentale diffondere informazione sui manufatti in plastica riciclata in conformità ai CAM (Criteri Minimi Ambientali) per la raccolta rifiuti e per l’arredo urbano.
- Impronta ecologica: Si tratta di un indicatore che misura la porzione di terra e di mare necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana; inoltre stima il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della terra di rigenerarle.
- Riparabilità: Insieme al riuso, la Commissione Europea promuove i prodotti più riparabili. Per questo si incentiva una progettazione ecocompatibile e la diffusione di informazioni chiare sulla riparazione di un oggetto.
- Sharing: È la possibilità di condividere un bene o un servizio.
- Rifiuti: Se non è possibile il riciclo o evitare di produrne, è necessario recuperare il contenuto energetico attraverso la termovalorizzazione viene ammessa dall’UE.
- Plastica: Il passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare passa anche dalla plastica. Attualmente l’uso è in crescita, ma il riciclaggio non sta al passo (nonostante l’Italia abbia segnato un picco di eccellenza nel riciclo proprio nel 2015). Ecco perché l’innovazione è fondamentale in questo settore.
- Rifiuti alimentari: Ogni anno 100 tonnellate di cibo all’anno vengono sprecate in Europa. Oltre all’impatto economico e ambientale, bisogna tenere in considerazione quello sociale, un esempio il miglioramento della conservazione dei cibi sugli scaffali grazie a un packaging intelligente e il monitoraggio degli sprechi.
Le proposte dell’Unione Europea riguardano l’intero ciclo di vita economico: dalla produzione al consumo e dal consumo fino alla gestione dei rifiuti del mercato per le materie prime e secondarie; il passaggio dalle pratiche dell’economia lineare a quelle dell’economia circolare verrà finanziata dai fondi SIE, da 650 milioni di euro provenienti dal progetto Horizon 2020 (il programma di finanziamento dell’UE per la ricerca e l’innovazione) e da 5,5 miliardi di euro provenienti dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti, e mediante investimenti nelle economie circolari nazionali.
In Italia è stato fondato, per seguire i passi europei, il Collegato Ambientale – entrato in vigore con la legge di stabilità del 2016 – che contiene disposizioni in materia di normativa ambientali con lo scopo di promuovere la green economy e lo sviluppo sostenibile, dando così la possibilità di far entrare i principi dell’economia circolare nel sistema economico italiano e nell’ordinamento italiano.
Solo il 9% dei materiali consumati al mondo deriva dal riciclo dei rifiuti, gli obiettivi futuri si impegnano ad aumentare questa quantità e per imprimere un funzionamento circolare all’economia mondiale, riducendo in modo consistente il prelievo di materiali e colmando il gap che si rileva sulle materie e sull’energia utilizzata
L’Italia mantiene il suo primato in Europa nelle buone pratiche di economia circolare. La buona notizia arriva dal Rapporto sull’Economia Circolare in Italia 2019, realizzato dal Circular Economy Network, la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e dall’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Ma, sottolineano gli autori del report, non bisogna dormire sugli allori perché, guardando all’avanzamento dell’indice di circolarità, l’Italia sta rallentando mentre gli altri Paesi europei stanno prendendo slancio, anche grazie al nuovo pacchetto di direttive Ue approvato lo scorso luglio.
Italia batte Germania nell’economia circolare
Gli indicatori selezionati per monitorare lo stato dell’economia circolare in Italia, sono quelli relativi alle attività previste dal Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare del 2015 – produzione, consumo, gestione dei rifiuti e mercato delle materie prime seconde – nonché quelli relativi agli investimenti e all’occupazione in alcuni settori di particolare rilievo per un’economia circolare (riciclo, riparazione e riutilizzo).
Il Rapporto presenta anche un indicatore di sintesi che riassume i set di indicatori per le citate attività e che consente di confrontare le performance di circolarità delle 5 principali economie europee.
L’Italia, con 103 punti, risulta al primo posto della graduatoria, seguita da Regno Unito (90 punti), Germania (88), dalla Francia (87) e Spagna (81).
Proprio per favorire un ulteriore passo in avanti, il Rapporto nazionale sull’economia circolare redige un vero e proprio decalogo, con le seguenti proposte:
- Diffondere e arricchire la visione, le conoscenze, la ricerca e le buone pratiche dell’economia circolare. L’economia circolare, pilastro fondamentale della green economy, va promossa e arricchita con la ricerca, sostenuta con iniziative di informazione e di formazione, con la ricerca e con la diffusione delle buone pratiche, e monitorata con idonei indicatori di misurazione e valutazione.
- Implementare una Strategia nazionale e un Piano d’azione per l’economia circolarecon un ampio processo di partecipazione che coinvolga tutti gli stakeholder interessati.
- Migliorare l’utilizzo degli strumenti economici per l’economia circolarevalutando gli incentivi pubblici esistenti e riallocando quelli che producono effetti in contrasto con l’economia circolare. Necessario anche un riequilibrio del prelievo fiscale per favorire investimenti nell’economia circolare.
- Promuovere la bioeconomia rigenerativa, tutelando e valorizzando il capitale naturale e la fertilità dei suoli.
- Estendere l’economia circolare negli acquisti pubblicicon l’utilizzo dei Green Public Procurement (GPP).
- Promuovere l’iniziativa delle città per l’economia circolarepuntando sul rilancio della qualità delle città con programmi integrati di rigenerazione urbana, secondo il modello europeo delle green city.
- Realizzare un rapido ed efficace recepimento del nuovo pacchetto di direttive europee per i rifiuti e l’economia circolare, che punti a migliorare la prevenzione, ad aumentare il riciclo superando tutti i nuovi target europei, a utilizzare il recupero energetico a supporto del riciclo e rendere residuale lo smaltimento in discarica.
- Attivare rapidamente le pratiche di End of Waste. Applicando la nuova direttiva europea in materia, occorre, da una parte, rendere molto più rapida la procedura per i decreti ministeriali e, dall’altra, anche affidare alle Regioni, sulla base delle condizioni e dei criteri europei, le autorizzazioni dei casi non ancora regolati nazionalmente.
- Assicurare le infrastrutture necessarie per l’economia circolare. La progettazione circolare dei prodotti, l’utilizzo di beni condivisi – come con la sharing mobility -, la vendita dei servizi forniti dai prodotti, il funzionamento dei mercati del riutilizzo e dell’usato in coordinamento con attività di verifica e di riparazione, lo sviluppo del riciclo e dei mercati delle materie prime seconde: sono tutte attività dell’economia circolare che richiedono adeguate dotazioni di infrastrutture.
• Estendere l’economia circolare anche al commercio on line. Data la forte crescita del commercio on line anche di prodotti usa e getta, di breve durata, non riparabili, difficilmente riciclabili, distribuiti con imballaggi voluminosi e che quindi alimentano un modello di economia lineare che aumenta gli sprechi di risorse, è necessario estendere gli indirizzi e le regole dell’economia circolare anche all’e-commerce
La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile ha lo scopo di definire gli obiettivi e il quadro di riferimento delle politiche settoriali e territoriali che la Toscana dovrà assumere per contribuire al raggiungimento degli obiettivi e delle scelte strategiche della Strategia Nazionale per lo Sviluppo sostenibile (SNSvS) e perseguire le finalità adottate nel 2015 dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2030 “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile”.
L’Agenda 2030 è il risultato di un lungo percorso politico che a partire dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (2000-2015) ha portato alla definizione di un nuovo quadro di riferimento per lo sviluppo, incentrato sulla sostenibilità quale valore condiviso e imprescindibile per affrontare le sfide globali, ispirato ai principi dell’universalità, dell’integrazione, della trasformazione e dell’inclusione, bilanciando le sue tre dimensioni: ambientale, economica e sociale.
L’Agenda 2030 comprende 17 Obiettivi globali di sviluppo sostenibile (SDGs) per porre fine alla povertà, proteggere il pianeta ed assicurare prosperità a tutti, tra di loro interconnessi e indivisibili, finalizzati a realizzare un processo sostenibile che salvaguardi il pianeta e garantisca il benessere delle persone ed un’equa distribuzione dello sviluppo anche nel tempo. Gli SDGs sono a loro volta articolati in 169 ‘target’ o traguardi il cui raggiungimento è monitorato mediante una lista di oltre 230 indicatori.
La sua declinazione a livello nazionale è costituita dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) che rappresenta lo strumento principale per orientare nella giusta direzione gli sforzi di questa transizione economica-ambientale verso un nuovo modello economico circolare, a basse emissioni di CO2, resiliente ai cambiamenti climatici e agli altri cambiamenti globali. La SNSvS è strutturata nelle cinque are di intervento dell’Agenda 2030 e per ognuna di esse individua Scelte Strategiche prioritarie e Obiettivi Strategici per l’Italia, correlati agli SDGs dell’Agenda 2030. La SNSvS individua inoltre i cosiddetti vettori per la sostenibilità quali elementi essenziali per il raggiungimento degli obiettivi strategici nazionali.
Al raggiungimento degli obiettivi della SNSvS concorrono le Strategie regionali come previsto dall’art. 34 D.Lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale” così come modificato dall’art. 3 della l.221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, la cui predisposizione vede il supporto operativo e finanziario del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM).
La Strategia della Toscana per lo sviluppo sostenibile prende avvio dalla partecipazione della Toscana, Deliberazione n. 1079 del 01.10.2018, al bando del MATTM per il finanziamento di attività di supporto alla realizzazione degli adempimenti previsti dall’art. 34 del decreto legislativo n. 152/2006 mediante il progetto “Predisposizione del percorso di formazione della Strategia regionale di sviluppo sostenibile” cofinanziato dal MATTM.
Per la predisposizione della Strategia Toscana il progetto prevede il rafforzamento della governance interna attraverso l’istituzione di una Cabina di Regia istituzionale allo scopo di fornire indirizzi per la definizione della Strategia, individuare azioni e politiche per la sua attuazione, garantire il coinvolgimento delle istituzioni locali, assicurare il necessario raccordo con il Documento di Economia e Finanza Regionale. La Cabina di regia curerà il raccordo interistituzionale con la Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile istituita presso la presidenza del Consiglio dei Ministri con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16.03.2018 nonché con gli eventuali Tavoli di confronto per il coordinamento e l’allineamento degli strumenti di programmazione regionale.
I lavori della Cabina di Regia saranno supportati da una Tavolo tecnico di coordinamento delle azioni previste dal progetto che saranno sviluppate dal sistema delle Università Toscane ed in particolar modo il Rapporto di posizionamento che ha lo scopo di definire la distanza della Regione Toscana rispetto alle scelte ed agli obiettivi della SNSvS e ai 17 Goal dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile, la costruzione dello scenario di riferimento costituito dalle azioni in atto e previste dagli strumenti della programmazione regionale, il Sistema degli indicatori utili alla definizione degli obiettivi e delle azioni prioritarie, ed il Piano di monitoraggio della Strategia.
Allo scopo di ottenere la massima condivisione della Strategia regionale con la società civile, le amministrazioni locali, gli esperti delle diverse tematiche correlate alla sua attuazione, viene istituito il forum regionale per lo Sviluppo Sostenibile che rappresenta lo strumento di partecipazione di tutti gli attori interessati nella definizione degli obiettivi della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile attraverso un ampio confronto fin dalla fase di avvio del processo e nella sua attuazione attraverso il concorso fattivo degli attori che promuovono azioni e politiche a favore della sostenibilità.
Il Forum si qualifica come lo spazio di lavoro congiunto dove far emergere e affermare i soggetti e le pratiche della sostenibilità, esprimere la propria posizione sulla sostenibilità e affermarla nelle politiche pubbliche secondo un processo di incontro delle politiche pubbliche con le energie sociali e favorire lo scambio di informazioni e il networking tra gli attori della sostenibilità, a tutti i livelli. Ha lo scopo di fornire alla Regione un contributo in termini di indicazioni operative per la efficace implementazione delle azioni ad essa collegate, raccomandazioni e pareri su come trattare criticità, comunicare la Strategia, consolidarne i risultati.
Con la Decisione n. 16 del 18.02.2019 si da attuazione al Progetto di predisposizione della Strategia:
- viene costituita presso la Presidenza della Giunta regionale la cabina di regia, composta dal Vicepresidente e, in coerenza con le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile crescita economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente, dall’Assessore all’Ambiente e difesa del suolo con funzioni di Presidente e di referente in sede politica e dall’Assessore alle Attività produttive, al credito, al turismo, al commercio e dall’Assessore al Diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria;
- viene costituito a supporto della Cabina di regia istituzionale il tavolo tecnico composto in via permanente dai referenti delle Direzioni Ambiente ed energia, Attività produttive, Diritti di cittadinanza e coesione sociale, oltre che della Direzione Cultura e Ricerca, per garantire la sistematicità degli approfondimenti scientifici, della Direzione Programmazione e bilancio, per il necessario coordinamento con i processi della programmazione regionale, della Direzione Politiche mobilita’, infrastrutture e trasporto pubblico locale e della Direzione Urbanistica e politiche abitative e da un referente per ciascuna agenzia tra ARS, IRPET e ARRR e da ANCI. Il coordinamento del Tavolo è assicurato dalla Direzione Ambiente ed energia;
viene istituito il forum regionale per lo Sviluppo sostenibile presieduto dall’Assessore all’Ambiente e difesa del suolo con il supporto della Direzione Ambiente ed energia
Acquedotto del Fiora
La convenzione sottoscritta da AdF e Banca Mps è dedicata alle aziende con sede sul territorio, iscritte agli albi fornitori dell’economia circolare della stessa AdF e che in tale ambito si sono aggiudicate un appalto. Offre loro forme di finanziamento, previa valutazione del merito creditizio, per assicurare le risorse finanziarie necessarie a svolgere i lavori o i servizi previsti dall’appalto sottoscritto, come l’anticipo su crediti o fatture, oltre a condizioni vantaggiose per l’utilizzo di conti correnti “business”