PREMESSA

In un mondo sempre più complesso si affacciano sfide nuove ed inedite. Nell’anno che ha sconvolto il mondo e i mercati alcune parole chiave si sono affermate con forza come necessità, urgenza e prospettiva: green, economia circolare, riuso, sostenibilità. Emerge a margine il chiaro bisogno di restituire centralità al territorio, rivalorizzando anche le periferie ed i contesti rurali, spingendo sulla digitalizzazione come condizione basilare per poter sostenere un mondo che si fa sempre più flessibile e dinamico ma anche per poter rispondere ad eventi inediti come quello che abbiamo visto con la pandemia da Covid-19. L’economia circolare contiene in sé le linee guida per immaginare una prospettiva virtuosa, cardine di una ripartenza capace di produrre una crescita reale, una trasformazione del paradigma, un salto di qualità tangibile. L’economia circolare è un punto di vista che rovescia i valori che hanno dominato il XX secolo. Da uno sviluppo lineare e centrato sulle sostanze minerali (materie prime), si passa a una visione che proietta, anche sul mondo inanimato, la logica gestionale della vita e della natura, cioè lo scambio, il riciclo e il recupero, come elementi base del sistema relazionale: come sostiene Ellen MacArthur, fondatrice dell’omonima fondazione «l’economia circolare è un’economia pensata per potersi rigenerare da sola». ».

Probabilmente, questo sistema complesso di relazioni e di sforzi, per far sì che avvengano, in una visione nazionale ed internazionale, hanno ritardato e stanno ritardando il successo del modello. Un cappello che raccoglie sotto di sè mondi diversi: dalla bioeconomia alla sharing economy, al remanufacturing, alla gestione avanzata dei rifiuti, attraverso logiche non immediate.

Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation l’economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera». L’economia circolare è dunque un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo gli sprechi.

I modelli di business circolari sono la chiave per allungare la vita di molte attività aziendali nazionali ed internazionali. Si parte da categorie generaliste, che danno una panoramica sulle azioni da condurre per il proprio business, comunicandole correttamente al grande pubblico, per poi veicolare l’attenzione verso aspetti più specifici, in base all’attività e il processo svolto dall’azienda singola:

Prodotto come servizio, dunque usufruire dell’azione che quell’oggetto è in grado di compiere, rispetto al suo possesso;

E’ il vero e proprio re-manufacturing effettuato in fabbriche di rigenerazione dei materiali

Il nuovo ciclo della materia che dà valore allo scarto di produzione, senza perdita di energia;

Proporre oggetti con durata di vita superiore a prezzo maggiorato

L’Economia Circolare, definita come la quarta rivoluzione industriale assieme all’Industry 4.0, prevede cinque principi fondamentali per la definizione di una nuova economia rigenerava:

Clay

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- Prodotto come Servizio (PaaS) - Materiali sostenibili e innovavi; - Condivisione della proprietà (sharing economy); - Rigenerazione del prodotto; - Maggiore durata della vita di un prodotto.

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In un mondo sempre più complesso si affacciano sfide nuove ed inedite
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